La quinta edizione del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici stilato da ENEA e il Comitato Termotecnico Italiano (CTI) offre un quadro positivo sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili italiani. Per la prima volta, la percentuale di edifici nelle classi energetiche meno efficienti F e G è scesa sotto il 50%, segnalando un progresso importante nel percorso verso una maggiore sostenibilità energetica.
Il rapporto del 2024 si basa sui dati degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) emessi nel 2023, raccolti attraverso il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) e provenienti da Regioni e Province Autonome. Nel 2023, 1,1 milioni di APE sono stati registrati, con una distribuzione significativa in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.
Questo miglioramento può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui l’aumento degli interventi di riqualificazione energetica incentivati dai bonus edilizi, che hanno stimolato il rinnovamento del patrimonio edilizio italiano. In particolare, il rapporto ha rilevato una crescita del 5,2% degli edifici certificati nelle classi più efficienti A4-B, un segnale di come gli sforzi collettivi stiano portando a risultati concreti. Allo stesso tempo, la percentuale di edifici nelle classi F e G si è ridotta del 6,3%, un traguardo notevole che dimostra la progressiva transizione verso standard energetici più elevati.
Un focus sui bonus e incentivi fiscali
Secondo Gilberto Dialuce, presidente di ENEA, i miglioramenti ottenuti sono strettamente legati all’adozione di incentivi fiscali come i vari bonus edilizi, che hanno giocato un ruolo fondamentale nel promuovere interventi di efficientamento su vasta scala. Tuttavia, restano delle sfide importanti da affrontare: accelerare ulteriormente la riqualificazione degli edifici meno efficienti e rendere gli incentivi accessibili a una platea più ampia. Un costante monitoraggio e aggiornamento delle normative sarà essenziale per garantire una transizione energetica inclusiva e continuativa.
Dialuce sottolinea che per mantenere il ritmo di miglioramento, è necessario perfezionare gli strumenti normativi e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici di classe inferiore, che rappresentano ancora una fetta significativa del patrimonio immobiliare italiano.
Tendenze e sviluppi futuri nella certificazione energetica
Il rapporto evidenzia anche un aumento significativo degli APE legati a interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, che nel 2023 hanno rappresentato il 7,9% e il 6,4% del totale, rispettivamente. Questi numeri sono in crescita rispetto al 2022, dimostrando una maggiore attenzione degli operatori immobiliari e dei cittadini verso soluzioni energeticamente efficienti.
L’analisi del Rapporto 2024 si concentra inoltre sul miglioramento qualitativo del processo di certificazione energetica. Sono stati sviluppati nuovi strumenti di controllo per verificare la qualità degli APE, così come un approfondimento sui Catasti Energetici Unici regionali e il possibile sviluppo di un Catasto Unico Nazionale. Questi sistemi dovrebbero semplificare la raccolta dei dati e migliorare la trasparenza, agevolando il lavoro di certificatori e istituzioni.
Il futuro della sostenibilità energetica degli edifici italiani
Con la crescente pressione per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare l’efficienza energetica, il ruolo del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici diventa sempre più cruciale. Non solo offre uno spaccato della situazione attuale, ma funge anche da strumento prezioso per i decisori politici e per il mercato immobiliare, guidando strategie a lungo termine verso una maggiore sostenibilità.
Mentre l’Italia continua a muoversi verso gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica fissati dall’Unione Europea, il lavoro di ENEA e CTI rappresenta una base solida su cui costruire politiche future. Il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici non è solo un obiettivo ambientale, ma anche economico, poiché una maggiore efficienza porta a risparmi energetici significativi per famiglie e imprese.
Il 2024 si preannuncia un anno cruciale per spingere ulteriormente la riqualificazione degli edifici meno efficienti e consolidare i risultati finora raggiunti. Con la spinta degli incentivi fiscali e una sempre maggiore consapevolezza ambientale, l’Italia si avvia verso una transizione energetica che coinvolge non solo gli edifici di nuova costruzione, ma anche il patrimonio esistente, che costituisce la sfida più grande per il Paese.