Il 2024 potrebbe segnare una svolta nel panorama energetico italiano con l’entrata in vigore del decreto CER sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha già apposto la sua firma, e ora si attende il parere della Corte dei Conti entro le prime settimane del nuovo anno.
Cosa prevede la normativa?
Il decreto CER presenta due misure principali: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa all’interno delle Comunità e un contributo a fondo perduto. L’incentivo varia in base alla potenza dell’impianto, con una parte fissa (60 €/kWh) e una parte variabile legata al prezzo zonale dell’energia. Si prevede anche un supplemento in base alla localizzazione geografica dell’impianto.
La potenza finanziabile complessiva è di 5 gigawatt, con una scadenza fissata al 2027. Per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi sostenuti per realizzare o potenziare impianti per le Comunità Energetiche.
Queste misure sono parte di un piano più ampio di incentivazione, con un budget complessivo di 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le opportunità e la posizione di RemOmniA
Secondo Valerio Natalizia, amministratore delegato di SMA Italia, il decreto apre a nuove opportunità per territori e operatori, offrendo incentivi per l’energia prodotta e condivisa all’interno delle comunità energetiche. Tale approccio dovrebbe portare a costi energetici più bassi per i consumatori e favorire l’adozione di modelli di autoproduzione da fonti rinnovabili, con il fotovoltaico che potrebbe essere un elemento trainante.
In questo contesto noi di RemOmniA ci collochiamo in pole position con la CER Adda Sud!
E non solo, in quanto il 2024 porterà la nascita anche di altri progetti in ambito Comunità Energetiche… ma per ora non possiamo anticipare altro!
