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Riciclo dei pannelli fotovoltaici: ENEA brevetta tecnologia per trasformarli in materiali per batterie.

L’ENEA ha recentemente presentato innovativi brevetti che permettono di recuperare le materie prime dai pannelli fotovoltaici, trasformando il silicio in nanomateriali utili per produrre batterie più efficienti e meno costose.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) è all’avanguardia nello sviluppo di sistemi per il recupero di materiali dai rifiuti tecnologici. Tra le ultime novità, l’ente ha introdotto tre nuovi brevetti che rivoluzionano il riciclo dei pannelli fotovoltaici, rendendoli risorse preziose per altri usi.

Dal riciclo dei pannelli fotovoltaici alle batterie innovative

Uno dei brevetti più promettenti presentati dall’ENEA riguarda un processo che consente di recuperare componenti principali dei pannelli fotovoltaici come vetro, celle, contatti elettrici e plastiche. Questo processo utilizza un trattamento a raggi infrarossi per decomporre lo strato di materiale plastico senza ricorrere alla combustione, riducendo così le emissioni di gas serra.

In particolare, ENEA ha sviluppato una tecnologia per recuperare il silicio dai pannelli fotovoltaici a fine vita, trasformandolo in un nanomateriale. Questo materiale può essere utilizzato per la produzione di batterie che risultano essere meno costose, più performanti e durature rispetto a quelle attualmente disponibili.

Il processo brevettato è di facile applicazione e può essere integrato sia negli impianti di riciclo dei pannelli dismessi sia in quelli di produzione, permettendo il recupero del silicio anche dai pannelli difettosi.

Un ulteriore brevetto di ENEA riguarda il trattamento del silicio recuperato per la produzione di anodi per batterie agli ioni di litio. Questi anodi permettono di realizzare batterie con una densità energetica superiore rispetto alle soluzioni commerciali attualmente in uso.

Il futuro del conferimento RAEE dei pannelli fotovoltaici

In questo contesto, Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ha spiegato al Sole 24 Ore che il Decreto Legislativo 49/2014 definisce come RAEE i rifiuti derivanti dai pannelli fotovoltaici. I pannelli installati in impianti con potenza inferiore a 10 kW sono considerati rifiuti domestici, mentre quelli installati in impianti con potenza superiore o uguale a 10 kW sono classificati come RAEE professionali.

I pannelli domestici vengono conferiti ai centri di raccolta comunali, mentre i pannelli professionali devono essere gestiti dal produttore o da terzi incaricati. Longoni ha sottolineato che il conferimento dei pannelli da parte dei cittadini avviene spesso in occasione della sostituzione con modelli più performanti.

Tuttavia, questa politica potrebbe subire modifiche a partire dal 2026, ossia vent’anni dopo le prime installazioni. Questo cambiamento potrebbe influenzare la gestione e il riciclo dei pannelli fotovoltaici, con potenziali benefici per l’ambiente e l’economia.